LA FOCE DEL FIUME MUSONE (NUMANA E PORTO RECANATI, MARCHE, ITALY)

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etruscanwarrior

2020-11-16T03:04:50-0500

LA FOCE DEL FIUME MUSONE (NUMANA E PORTO RECANATI, COSTA ADRIATICA CENTRALE, MARCHE).
Il Musone è un fiume a carattere torrentizio lungo 76 km e con una portata d’acqua di 6,4 metri cubi al secondo.
Il suo nome latino era Misco e nel Medioevo e nel Rinascimento il tratto presso la confluenza dell'Aspio rappresentava il confine della Repubblica di Ancona.
Lungo l'alveo della pianura costiera sono stati eretti argini artificiali, mentre più a monte sono numerose le opere a difesa delle sponde: con la realizzazione nella porzione montana del bacino dell'invaso di Castreccioni, il cui sbarramento è sito al ponte della Petrella (Cingoli), l'idrografia originaria è stata incisivamente modificata.
Il Musone nasce nel comune di Gagliole a circa 775 m s.l.m. di quota dalla confluenza di due valloni, uno con origine tra il Monte Lavacelli e il Monte Marzolare, l'altro tra i Prati di Gagliole e Campo della Bisaccia sulle pendici del Monte Confaito e altri rilievi orientati in direzione appenninica (NNO-SSE) che appartengono alla dorsale marchigiana.
Il corso del Musone può essere distinto in tre tratti procedendo da monte verso il mare.
Il primo si snoda dalla sorgente a Valcarecce, dove l'alveo è irregolare ed incide direttamente le rocce carbonatiche per ampi tratti fino circa a valle della diga di Castreccioni. In alcuni casi è scavato nei depositi alluvionali caratterizzati ovunque da spessori assai limitati.
Il secondo tratto da Valcarecce a S.Vittore di Cingoli è meandriforme (con meandri incassati nelle alluvioni e caratterizzati da evoluzione molto lenta).
Nel terzo da S.Vittore di Cingoli alla foce si alternano tratti irregolari a tratti rettilinei. Soltanto in un breve tratto a valle della località Passatempo (Osimo) l'alveo si presenta anastomizzato. Sfocia quindi nel mare Adriatico tra i comuni di Numana (Ancona) e Porto Recanati (Macerata).
La foce del Musone è stata fatta confluire in quella dell'Aspio probabilmente nella metà del XVI secolo (nella Carta della Marca di Ancona del 1564 la confluenza è già indicata) soprattutto per la presenza degli stagni e delle paludi che rendevano l'aria insalubre. I principali affluenti della sinistra idrografica sono il torrente Acqualta, il fosso Umbricara ed il fiume Aspio, mentre quelli della destra sono il rio Troscione, il torrente Fiumicello ed il fosso di Rivo.
Riprese video effettuate venerdì 15 maggio 2015.